Angela De Simine Ceconi / Appassionata lettrice, giornalista free lance,
naturopata, nonna
La biblioteca è come la mia seconda casa. Forse perchè sono membro del
comitato di redazione del bollettino comunale INFO, oramai da oltre 15 anni, o
forse più semplicemente perchè mi piace trascorrere del tempo nelle sale
spaziose e rilassanti della biblioteca. Così, una volta perchè cerco un libro,
un'altra perchè devo riguardare le bozze di articolo per l'Info, un'altra
ancora perchè mi va di salutare Edith e Manuela, le nostre simpatiche
bibliotecarie, ecco che in biblioteca ci vengo spesso. E l'atmosfera che ci
trovo mi piace. Non è il luogo silenzioso e solitario, un po' triste, che
ricorre nei miei ricordi di ragazzina, quando a Genova entravo quasi in punta
di piedi nella grande biblioteca di Galleria Mazzini, dagli altissimi soffitti
e con i bibliotecari musoni, che ti sgridavano se solo accennavi un sorriso. La
nostra biblioteca è un'altra cosa, è piena di vita e di ragazzi, a volte c'è un
po' di rumore, perchè i nostri giovani, comprese le mie nipoti, la
"vivono" appieno. Già a partire dalla scuola materna, infatti, c'è
una frequentazione delle sue sale; i bambini sono abituati a recarvisi,
accompagnati dalle loro insegnanti, per interessanti lavori e piccoli
spettacoli. I ragazzi delle ultime classi elementari e delle medie, poi, ci
sono quasi di casa. E non solo in inverno, quando fuori fa freddo, pure in estate,
quando li senti sciamare all'esterno, nel grande spazio antistante l'ingresso,
o sulla bellissima ed assolata terrazza, a godersi il caldo. E leggono, questi
ragazzini, sono davvero degli accaniti lettori. Che bello, vita ovunque. E che
pazienza devono avere, le nostre bibliotecarie! Per accontentarci tutti, per non sgridare troppo frequentemente
i nostri giovani frequentatori, per essere sempre concentrate nel loro lavoro,
nonostante le mille interruzioni. E poi la biblioteca è la mia casa, perchè
spesso mi ospita come relatrice di corsi e conferenze. Quante cose passano tra
queste mura: parole, musica, gesti, sorrisi, sgridate, abbracci, tutta la
nostra vita, insomma. E un pomeriggio della scorsa estate, una turista seduta
al piano terra, al tavolino, che leggeva un giornale, ha sgridato in malo modo
i nostri ragazzi, perchè facevano un pizzico di confusione. L'ho guardata e le
ho detto: "Lasci fare, questa non è una biblioteca normale. E' la nostra
seconda casa, e a casa ci si diverte". Chissà perchè mi ha guardato male,
forse non ha capito....mi dispiace per lei!