Ecco le impressioni dei partecipanti del laboratorio
Partecipare ad un laboratorio delle “Edizioni Artebambini” vuol dire
farsi “piccoli”. Solo così si riesce ad assorbire, senza schemi precostituiti,
tutto il bello dell’Arte. La giornata dell’otto ottobre duemilasedici,
suddivisa in un convegno al mattino e un’attività laboratoriale al pomeriggio,
ha instaurato un’atmosfera empatica e ricca di sollecitazioni
artistico-letterarie. Il fare libri all’inglese come per il tunnel book,
o alla maniera di Boetti, ha permesso di sperimentare nuove tecniche di costruzione
di libro d’artista, aprendo altri fronti sul versante della narrazione.
Partecipare ad un laboratorio delle “Edizioni Artebambini” vuol dire
farsi “piccoli”. Solo così si riesce ad assorbire, senza schemi precostituiti,
tutto il bello dell’Arte. La giornata dell’otto ottobre duemilasedici,
suddivisa in un convegno al mattino e un’attività laboratoriale al pomeriggio,
ha instaurato un’atmosfera empatica e ricca di sollecitazioni
artistico-letterarie. Il fare libri all’inglese come per il tunnel book,
o alla maniera di Boetti, ha permesso di sperimentare nuove tecniche di costruzione
di libro d’artista, aprendo altri fronti sul versante della narrazione.
Difficile
raccontare in poche righe la ricchezza di una giornata piena di colori, di
forme, di esperienze vissute e raccontate, ma soprattutto di sperimentazioni,
giochi con la carta e le parole, di libri colorati e pieni di meraviglie.
Questo
laboratorio mi ha divertita e affascinata, lasciandomi una gran voglia di
creare e sperimentare con coraggio, superando anche i confini del “questo è
troppo strano, non si può fare”: in fondo, confini e coraggio sono state le due
parole chiave di questo workshop!
Anche
bellezza, aggiungerei: eh sì, perché la splendida e fornitissima biblioteca che
ci ha accolti, è circondata da un paesaggio meraviglioso …
Dobbiaco mi
ha incantata e spero di tornarci nuovamente: sono certa che mi regalerà altre
giornate ricchissime, come quella trascorsa insieme a tante ragazze in gamba e motivate!
Gli
interessanti spunti ed i preziosi consigli dei relatori hanno consentito alle
pedagogiste presenti al corso di immergersi in un’atmosfera creativa,
ricreativa e stimolante all’interno di una cornice come quella di un tranquillo
sabato d’inizio autunno nella confortevole biblioteca di Dobbiaco.
La
possibilità di proporre, condividere, ampliare ed infine interiorizzare importanti
stimoli cognitivi e metacognitivi ha permesso alle insegnanti di scoprire nuovi
percorsi comunicativi per far nascere o risvegliare nei bambini la voglia di
manipolare storie e al contempo materiali sensoriali, facendoli diventare così inconsapevolmente
autori, protagonisti, illustratori e narratori allo stesso tempo.
Costruire
libri per il bambino rappresenta una concatenazione di impulsi esperienziali e
conoscitivi, capaci di trasmettere e favorire l’acquisizione di una sana
curiosità verso la lettura ed i libri in generale.
Da un lato leggere
fa bene, perché aiuta il bambino, ma anche l’adulto, a capire meglio le
dinamiche del mondo, se stesso ed i propri sentimenti, soprattutto attraverso
la narrativa: i personaggi con cui ci si identifica e le loro storie formano e
costruiscono la propria identità individuale e collettiva. L’approccio ludico,
spontaneo e svincolato da qualsiasi tipo di parametro impositivo o limitante,
dall’altro, suggerisce istintivamente al bambino di continuare a coltivare il
rapporto con l’imprescindibile arte del racconto, avvicinandolo a contesti in
cui nutrire la sua fantasia come in primis le biblioteche, regni che
custodiscono splendidi ed innumerevoli filoni narrativi in versione cartacea.
Trovo quindi
particolarmente utili iniziative di questo tipo e ringrazio le responsabili
della biblioteca “Hans Glauber” di Dobbiaco per il grande impegno profuso
nell’organizzare, preparare e realizzare una simile occasione formativa, indispensabile
per tutti gli insegnanti che sentono il bisogno di cimentarsi in piacevoli
attività manuali, in grado di veicolare contestualmente o successivamente efficaci
messaggi da inserire in percorsi educativi accattivanti ed istruttivi.
Difficile
raccontare in poche righe la ricchezza di una giornata piena di colori, di
forme, di esperienze vissute e raccontate, ma soprattutto di sperimentazioni,
giochi con la carta e le parole, di libri colorati e pieni di meraviglie.
Questo laboratorio mi ha divertita e affascinata, lasciandomi una gran voglia di creare e sperimentare con coraggio, superando anche i confini del “questo è troppo strano, non si può fare”: in fondo, confini e coraggio sono state le due parole chiave di questo workshop!
Anche bellezza, aggiungerei: eh sì, perché la splendida e fornitissima biblioteca che ci ha accolti, è circondata da un paesaggio meraviglioso …
Dobbiaco mi ha incantata e spero di tornarci nuovamente: sono certa che mi regalerà altre giornate ricchissime, come quella trascorsa insieme a tante ragazze in gamba e motivate!
Gli interessanti spunti ed i preziosi consigli dei relatori hanno consentito alle pedagogiste presenti al corso di immergersi in un’atmosfera creativa, ricreativa e stimolante all’interno di una cornice come quella di un tranquillo sabato d’inizio autunno nella confortevole biblioteca di Dobbiaco.
Questo laboratorio mi ha divertita e affascinata, lasciandomi una gran voglia di creare e sperimentare con coraggio, superando anche i confini del “questo è troppo strano, non si può fare”: in fondo, confini e coraggio sono state le due parole chiave di questo workshop!
Anche bellezza, aggiungerei: eh sì, perché la splendida e fornitissima biblioteca che ci ha accolti, è circondata da un paesaggio meraviglioso …
Dobbiaco mi ha incantata e spero di tornarci nuovamente: sono certa che mi regalerà altre giornate ricchissime, come quella trascorsa insieme a tante ragazze in gamba e motivate!
Gli interessanti spunti ed i preziosi consigli dei relatori hanno consentito alle pedagogiste presenti al corso di immergersi in un’atmosfera creativa, ricreativa e stimolante all’interno di una cornice come quella di un tranquillo sabato d’inizio autunno nella confortevole biblioteca di Dobbiaco.
La
possibilità di proporre, condividere, ampliare ed infine interiorizzare importanti
stimoli cognitivi e metacognitivi ha permesso alle insegnanti di scoprire nuovi
percorsi comunicativi per far nascere o risvegliare nei bambini la voglia di
manipolare storie e al contempo materiali sensoriali, facendoli diventare così inconsapevolmente
autori, protagonisti, illustratori e narratori allo stesso tempo.
Costruire
libri per il bambino rappresenta una concatenazione di impulsi esperienziali e
conoscitivi, capaci di trasmettere e favorire l’acquisizione di una sana
curiosità verso la lettura ed i libri in generale.
Da un lato leggere
fa bene, perché aiuta il bambino, ma anche l’adulto, a capire meglio le
dinamiche del mondo, se stesso ed i propri sentimenti, soprattutto attraverso
la narrativa: i personaggi con cui ci si identifica e le loro storie formano e
costruiscono la propria identità individuale e collettiva. L’approccio ludico,
spontaneo e svincolato da qualsiasi tipo di parametro impositivo o limitante,
dall’altro, suggerisce istintivamente al bambino di continuare a coltivare il
rapporto con l’imprescindibile arte del racconto, avvicinandolo a contesti in
cui nutrire la sua fantasia come in primis le biblioteche, regni che
custodiscono splendidi ed innumerevoli filoni narrativi in versione cartacea.
Trovo quindi
particolarmente utili iniziative di questo tipo e ringrazio le responsabili
della biblioteca “Hans Glauber” di Dobbiaco per il grande impegno profuso
nell’organizzare, preparare e realizzare una simile occasione formativa, indispensabile
per tutti gli insegnanti che sentono il bisogno di cimentarsi in piacevoli
attività manuali, in grado di veicolare contestualmente o successivamente efficaci
messaggi da inserire in percorsi educativi accattivanti ed istruttivi.
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